Musica delle origini

L’influenza della musica latina nella scena musicale globale

La musica latina ha conquistato la scena musicale mondiale, trasformandosi da fenomeno culturale regionale a forza trainante dell’industria. Un tempo considerata di nicchia, oggi domina le classifiche, influenza altri generi e si afferma come un punto di riferimento culturale globale. Questo articolo esplora le radici di questo successo, analizzando i fattori chiave della sua crescente influenza e il suo futuro.

Le radici del successo: tecnologia, cultura e autenticità

L’ascesa della musica latina è il risultato di una combinazione di fattori tecnologici, culturali e sociali. La globalizzazione ha abbattuto le barriere geografiche, facilitando la diffusione di culture e suoni. La rivoluzione digitale, in particolare, ha giocato un ruolo cruciale.

La rivoluzione dello streaming

Piattaforme di streaming come Spotify e YouTube hanno democratizzato l’accesso alla musica, permettendo agli artisti latini di raggiungere un pubblico globale senza precedenti. Come sottolinea Bruno del Granado, esperto del settore, Spotify ha in Messico la sua più alta concentrazione di utenti pro-capite, a dimostrazione della conquista del mondo digitale da parte della musica latina. Un esempio lampante è “Gata Only” del rapper cileno FloyyMenor, diventata virale su TikTok e schizzata in vetta alle classifiche in 20 paesi, accumulando oltre un miliardo di stream su Spotify (Pollstar). Questa nuova accessibilità ha permesso a un’intera generazione di artisti di emergere, superando le limitazioni della distribuzione tradizionale.

Oltre ‘Despacito’: una crescita strutturale

Sebbene il successo planetario di “Despacito” di Luis Fonsi (con Daddy Yankee) nel 2017 abbia rappresentato un punto di svolta, l’attuale boom della musica latina non è un semplice fenomeno passeggero. Si tratta di una crescita strutturale e profonda del mercato latino-americano, trainata proprio dallo streaming. Secondo l’IFPI Global Music Report, questo mercato ha registrato una crescita notevole del 25,9% nel 2022. Un rapporto di MIDiA conferma questa tendenza (SonoSuite), evidenziando come la tecnologia abbia abbattuto le barriere all’ingresso, permettendo a una nuova generazione di talenti di emergere con relativa facilità.

Il potere dei social media

I social media, come TikTok e Instagram, hanno amplificato ulteriormente questo fenomeno. Brani latini sono diventati virali grazie a sfide di ballo e trend, raggiungendo milioni di persone e diventando parte integrante della cultura pop contemporanea. Artisti come Bad Bunny e Karol G dominano le classifiche di streaming, dimostrando la potenza di queste piattaforme nel promuovere la musica latina a livello globale. La musica latina, con la sua diversità di generi che spaziano dal reggaeton e Latin trap alla cumbia, salsa e regional messicano, parla a un sentimento universale (Live Nation).

L’importanza dell’autenticità

Un altro fattore chiave è l’accresciuta accettazione della musica in lingua spagnola da parte di un pubblico non ispanofono. A differenza del passato, oggi artisti come Karol G e Bad Bunny si esibiscono prevalentemente in spagnolo e riempiono stadi in tutto il mondo. Questo dimostra un cambiamento culturale in cui l’autenticità e l’orgoglio per le proprie radici culturali sono valori apprezzati a livello globale (Live Nation).

Un panorama musicale variegato

La musica latina non è un genere monolitico, ma un universo di stili diversi, ognuno con le sue peculiarità e la sua storia. Questa diversità è uno dei suoi punti di forza, offrendo un’ampia gamma di suoni e ritmi che attraggono un pubblico eterogeneo.

I generi principali e le loro caratteristiche

Tra i generi più importanti troviamo:

Salsa: l’energia di New York

Nata a New York negli anni ’60, la salsa è un mix esplosivo di ritmi cubani (come il son e il mambo) con influenze jazz e soul. È una musica energica e ballabile, caratterizzata da percussioni complesse, fiati potenti e arrangiamenti sofisticati. Figure chiave come Tito Puente, “El Rey de Los Timbales”, hanno contribuito a diffondere la musica cubana a livello globale (Billboard).

Reggaeton: il ritmo di Porto Rico

Originario di Porto Rico negli anni ’90, il reggaeton è un mix di reggae, hip-hop e ritmi latini. È caratterizzato dal *dembow*, un ritmo distintivo e incalzante, e da testi spesso incentrati su temi di festa, amore e vita di strada. “Gasolina” di Daddy Yankee, nel 2004, ha rappresentato un momento cruciale per la diffusione globale del reggaeton (Vocal Media).

Merengue: la vivacità della Repubblica Dominicana

Originario della Repubblica Dominicana, il merengue è un genere vivace e ritmato, caratterizzato da un tempo veloce e dall’uso di strumenti come la güira (un cilindro metallico percosso con una spazzola) e la tambora (un tamburo a due pelli).

Latin Trap: la fusione contemporanea

Emerso negli ultimi anni, il Latin trap è una fusione di trap americano e ritmi latini. È caratterizzato da bassi potenti, ritmi sincopati e testi che spesso affrontano temi di strada e di vita quotidiana in modo esplicito.

Cumbia: il suono della Colombia

Originaria della Colombia, la cumbia è un genere caratterizzato da un ritmo semplice e coinvolgente, spesso accompagnato da fisarmonica, percussioni e strumenti a fiato.

Bachata: la melodia della Repubblica Dominicana

Originaria della Repubblica Dominicana, la bachata è un genere romantico e malinconico, caratterizzato da chitarre dolci e testi che parlano di amore, perdita e nostalgia. Artisti come Aventura e Romeo Santos hanno reso la bachata popolare in tutto il mondo (Billboard).

Regional Messicano: la voce del popolo

Questo genere, in rapida ascesa, comprende diversi stili regionali del Messico, come la *banda*, il *norteño* e il *corrido*. È caratterizzato da un forte uso di strumenti a fiato e da testi che spesso raccontano storie di vita quotidiana, amore, immigrazione e questioni sociali. Ha registrato un aumento del 56% negli stream audio on-demand negli Stati Uniti nella prima parte del 2023 (Luminate). I Tigres del Norte, con i loro corridos contemporanei, sono diventati la voce del popolo messicano negli Stati Uniti (Billboard).

Il Flamenco e la sua influenza

Paco de Lucía, virtuoso della chitarra flamenco, ha popolarizzato il flamenco in tutto il mondo, portando il suono spagnolo all’avanguardia del jazz d’avanguardia (Billboard).

Fusioni, contaminazioni e innovazioni

La musica latina è in costante evoluzione, grazie alla sua capacità di fondersi con altri generi e di incorporare nuove influenze. Artisti come Gloria Estefan (“crossover queen originale”), Ricky Martin (con la sua “Latin music explosion”), Daddy Yankee e Juanes (che ha fuso il rock con la *guasca*, musica folkloristica colombiana) hanno contribuito a plasmare la traiettoria globale della musica latina (Billboard). Carlos Santana, icona messicano-americana, ha unito ritmi latini, jazz e rock, creando un suono unico. Roberto Carlos, cantautore brasiliano, ha influenzato il suono romantico di tutta l’America Latina e ha venduto oltre 120 milioni di album in tutto il mondo, diventando il primo artista latinoamericano a superare le vendite dei Beatles (Billboard).

L’impatto culturale ed economico

L’influenza della musica latina si estende ben oltre l’ambito musicale, toccando altri settori dell’industria dell’intrattenimento e generando un significativo impatto economico.

Cinema, televisione e videogiochi

Compositori latinoamericani hanno dato un contributo significativo alla creazione di colonne sonore iconiche. Lalo Schifrin, compositore e pianista argentino, è famoso per le sue musiche per film come *Mission Impossible* e per la serie *The Man From U.N.C.L.E.* (Sounds and Colours). Nell’industria dei videogiochi, la musica latina è utilizzata in modo creativo per raggiungere mercati specifici e arricchire l’esperienza di gioco. Un esempio notevole è la collaborazione tra *Call of Duty: Modern Warfare II* e Banda MS, che ha portato alla creazione del genere musicale “Corrido of Duty” (Sounds and Colours). I fan latini non ispanici scoprono nuova musica anche attraverso le colonne sonore di film e programmi televisivi (Luminate).

Un motore economico

Il mercato della musica latina ha mostrato una crescita notevole, con ricavi in forte aumento negli ultimi anni. I “super fan” della musica latina spendono il 30% in più in attività legate alla musica rispetto ad altri super fan negli Stati Uniti, evidenziando il valore economico significativo di questo genere (Luminate).

I Latin Grammy Awards e il riconoscimento internazionale

I Latin Grammy Awards, istituiti nel 2000 dalla Latin Recording Academy, celebrano l’eccellenza nella musica latina e rappresentano un importante riconoscimento internazionale per gli artisti di questo genere. La cerimonia di premiazione, che si tiene annualmente a Las Vegas, è un evento di grande risonanza mediatica e contribuisce a promuovere la musica latina a livello globale. Il fatto che Laura Pausini, un’icona della musica italiana, sia stata scelta come conduttrice dei Latin Grammy Awards (Rai News) sottolinea ulteriormente la portata universale di questo genere e la sua capacità di attrarre talenti da diverse parti del mondo.

Influenza su altri generi musicali e inclusività

La musica latina ha influenzato in modo significativo anche altri generi musicali, come il pop, l’hip-hop e la musica elettronica. Artisti come Dua Lipa e Justin Bieber hanno incorporato elementi latini nelle loro canzoni, mentre Cardi B ha collaborato con artisti latini come Bad Bunny e J Balvin, dimostrando la crescente fusione tra generi e l’apertura del mercato mainstream alla musica latina (123 Rock). L’ascesa della musica latina sta anche promuovendo una maggiore inclusività nell’industria musicale. Artisti afro-latini, che in passato erano spesso sottorappresentati, stanno ottenendo maggiore visibilità e riconoscimento. Tuttavia, persistono delle sfide, come la disparità di opportunità rispetto agli artisti bianchi o *mestizo*. Iniziative come il “Conciencia Collective”, fondato da Gloria “Goyo” Martinez, membro del gruppo hip hop colombiano ChocQuibTown, si impegnano attivamente per promuovere un cambiamento e rendere l’industria musicale latina più equa e rappresentativa di tutte le sue componenti culturali e razziali (Rolling Stone Italia).

Conclusione: un futuro radioso

La musica latina ha dimostrato di essere molto più di una tendenza passeggera. È un fenomeno culturale globale in continua espansione, con radici profonde e un impatto duraturo sull’industria musicale e sulla società nel suo complesso. La sua capacità di superare le barriere linguistiche e culturali, la sua diversità di generi, la sua energia contagiosa e il suo costante rinnovamento la rendono una forza inarrestabile, destinata a conquistare sempre più spazio nel panorama musicale mondiale. L’innovazione, la fusione di generi e l’impegno per l’inclusività sono i pilastri su cui si fonda il futuro radioso della musica latina, un futuro che promette di continuare a sorprenderci e a emozionarci. (Grammy Go).

Periodi musicali classici

Come ogni ambito culturale della nostra storia, anche la musica classica ha attraversato numerosi fasi e correnti, che possiamo riassumere principalmente in tre periodi: il Barocco, il Classicismo e il Romanticismo.

Il Barocco

Per convenzione, l’epoca del Barocco ha inizio nel 1600 e termine nel 1750: si tratta di un momento di grande innovazione per l’Europa, con la nascita dell’opera e lo sviluppo della musica strumentale, una straordinaria fioritura di talenti tra cui spiccano Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel.

Saranno loro a compendiare efficacemente tutte le mode musicali del periodo, sebbene con fortune ben diverse: mentre Händel troverà il consenso del pubblico, quasi come una vera star dei giorni nostri, Bach resterà più nell’ombra, anche per via del suo genio conservatore. Troverà un successo postumo a quasi 80 anni dalla sua morte.

Il Classicismo e il Romanticismo

A partire dal 1750, sino al 1820, ha inizio il periodo del Classicismo, incarnato dal suo artista più noto, Wolfgang Amadeus Mozart. Enfant prodige, genio sin dalla tenera età, Mozart suonerà presso le corti di tutta Europa e segnerà un’epoca intera, diventando un punto di riferimento per chiunque vorrà cimentarsi nella composizione musicale.

Di qualche anno più giovane, Ludwig van Beethoven inizia a farsi strada con le sue sonate e le sue sinfonie, definendo uno stile più intenso e appassionato che aprirà le porte al Romanticismo.

Il Romanticismo

La corrente del Romanticismo ha inizio nel 1815 e prende forma dalla natura e dal nazionalismo: i suoi maggiori esponenti sono Robert Schumann, Richard Strauss, Fryderyk Chopin, Johannes Brahms, Niccolò Paganini, Franz Schubert, George Bizet e Franz Liszt.

Menzione d’onore per Richard Wagner, inventore del dramma musicale: con lui il romanticismo toccherà le vette più alte, grazie a una straordinaria e innovativa combinazione di musica, arte, teatro e poesia.

Nascita della musica classica

Con lo sviluppo della società moderna, la nascita delle lingue volgari e il miglioramento delle condizioni di vita al termine dell’Alto Medioevo, l’evoluzione culturale ha portato dei cambiamenti anche in ambito musicale. È intorno al 1100 d.C. che risalgono le prime testimonianze della canzone profana volgare, slegata dall’ambito religioso e molto più “popolare”: i suoi protagonisti non sono più monaci e benedettini, ma persone del popolo, come giullari, trovatori, menestrelli e saltimbanchi.

Ciò non ha arrestato il parallelo percorso della musica cosiddetta colta, per capirci quella degli aristocratici: impossibile non citare la fioritura di nuovi strumenti e lo sviluppo dell’industria relativa durante e dopo il Rinascimento; è grazie ai liutai che il linguaggio musicale si fa sempre più ricco, con l’introduzione di tecniche quali la polifonia (canto a più voci) e il contrappunto (a ogni nota di una melodia ne corrisponde un’altra). Contemporaneamente, gli artisti iniziano a godere di più libertà di sperimentazione, restando in bilico tra l’afflato religioso e l’istinto.

La musica colta europea

Definire la musica classica è un vizio di forma, in quanto è un’etichetta data a posteriori dopo la recente nascita dell’industria musicale, la quale ha creato a sua volta la necessità di ordinare i cataloghi in generi per una fruizione più semplice e intuitiva. Difficile però negare che oggi sia di uso comune intendere per musica classica tutte quelle opere del passato che si presentano suonate da orchestre.

Possiamo comunque affermare che, per musica classica, ci riferiamo all’insieme di stili e forme musicali nate intorno al 1500 e giunte fino a noi.

Classica per chi?

Come abbiamo appena visto, i confini che delimitano la musica classica non sono netti, né a livello temporale che stilistico, pertanto è solo una definizione assegnata dai posteri e ormai usata per convenzione. Il termine “classico” rischia infatti di essere fuorviante: ciò che oggi a noi appare come decisamente “classico e tradizionale”, in realtà non è detto lo fosse per chi viveva al tempo della sua composizione. E ciò è ancor più verso se pensiamo che anche la musica colta contemporanea viene a volte inserita in tale genere.

La prima volta che troviamo un riferimento scritto alla musica classica risale all’inizio del secolo XIX: si vuole glorificare l’epoca d’oro della musica colta europea canonizzandone i periodi di Bach, Mozart e Beethoven.

Musiciste più belle grazie alla chirurgia

La tecnologia sempre più moderna ed efficace applicata alle protesi ai glutei consente alle donne di sfoggiare un lato b sempre più in forma e prorompente, come dimostrano le tante musiciste e dive del mondo dello spettacolo che vi ricorrono spesso.

Rispetto al passato, anche quello recente (basti pensare agli anni ’60 e ’70), il mondo al femminile della scena musicale di oggi è un perfetto terreno di sperimentazione per mostrare una bellezza ancora più sofisticata e conturbante.

Non solo musica ma anche balli e coreografie

Le artiste di oggi sono delle vere e proprie performer: durante i loro concerti si assiste a degli show completi di balli, danze, coreografie e scenografie dal grande impatto visivo; una musicista deve quindi saper cantare ma anche ballare e mantenersi tonica per tutta la durata della sua carriera. Questo è sicuramente uno dei motivi che spingono molte donne a ricorrere alle protesi glutei, grazie alle quali possono essere ancora più belle.

Tante di loro possono giovarsi delle tecniche di chirurgia ormai giunte a livelli di efficienza mai visti prima: interventi non invasivi, nessuna controindicazione, possibilità di rigetto ridotte al minimo, protesi glutei ergonomiche e realizzate con materiali di alta qualità per dare risultati naturali. È infatti compito degli specialisti di questo settore quello di progettare supporti estetici che simulano la tonificazione muscolare, come se i glutei fossero stati sottoposti a un allenamento intenso.

I lati b più famosi al mondo

Quali sono dunque i lati b ritoccati più famosi? Senza dubbio il nome più gettonato è quello di Kim Kardashian, una star americana che si è cimentata praticamente in ogni forma di intrattenimento, dalla musica al cinema, dagli show televisivi all’alta moda. Il suo noto fondoschiena è frutto di una serie di interventi sempre più sofisticati.

L’altro nome conosciuto, ma forse meno ai più anziani, è quello della rapper originaria della Repubblica di Trinidad e Tobago, Nicki Minaj, in grado di sfoggiare oggi un lato b effettivamente davvero sporgente: un aspetto seducente che, sommato al suo talento musicale, ha contribuito a creare un mix esplosivo a cui non si può rimanere indifferenti.

Musica: quando tutto ebbe inizio

La musica è una parte fondamentale delle nostre vite, spesso la colonna sonora dei nostri ricordi, dei nostri eventi più importanti – belli o brutti che siano. A tante canzoni o a motivetti associamo i momenti cruciali che ci hanno reso quello che siamo. Per tanti la musica è anche un modo di viaggiare, proprio come lo è la letteratura: una via per vivere altre vite, altre storie, per immedesimarsi e sentirsi meno soli. La musica è infine uno strumento educativo di cui solo recentemente stiamo scoprendo tutto il potenziale.

Siamo ormai abituati da quasi un secolo a parlare di generi musicali, ma la storia della musica ha inizio ben prima che si cominciasse a inquadrarne le strade. Essa proviene da una sfera più antica e autentica, da riti tribali e religiosi, da ritmi e rumori primordiali utilizzati per veicolare un’ampia varietà di messaggi.

Ha senso parlare di storia della musica?

La musica ha un vero inizio? Non abbiamo una risposta certa a questa domanda sulla sua storia, ma possiamo provare a formulare alcune ipotesi. Innanzitutto, va detto che l’udito è uno dei sensi più importanti, grazie al quale possiamo comunicare e metterci in salvo da eventuali pericoli; in secondo luogo, abbiamo conoscenza di alcune incisioni risalenti a 20 mila anni fa: le prime sembrano mostrare delle attività musicali la danza, le seconde raffigurano uno strumento ad arco.

Il suono della natura

Molto dipende da cosa intendiamo per musica: la natura ha un’ampia gamma di suoni che ogni giorno raggiungono le nostre orecchie: la pioggia che batte, il vento che sibila, i tuoni che esplodono in lontananza, l’andirivieni del mare e l’infrangersi delle onde; poi ci sono i suoni degli esseri viventi. Ci sono i versi degli animali, il nostro respiro, il misterioso battito del nostro cuore.

Insomma, è difficile pensare che la musica sia nata d’improvviso, perché forse è sempre stata “dentro” il mondo. Immaginiamo di essere uno dei nostri antichi progenitori, di trovarci all’entrata di una caverna, il buio di fronte a noi, e di cacciare un urlo; l’eco prodotta è mistica, religiosa, musicale.

Il suono dei popoli antichi

Difatti, i popoli antichi hanno interpretato il suono come energia: i Babilonesi l’hanno codificato nelle loro scoperte astronomiche e matematiche, gli antichi Greci l’hanno reso alla stregua della poesia, perché pensavano che avesse effetto sia sulla mente razionale che sull’anima; per Platone era chiaro il ruolo fondamentale della musica nell’educazione morale e civile del suo popolo.

Diverso il discorso per i Romani, attratti per lo più dal senso ludico del ritmo: così la musica accompagnava le esibizioni teatrali e militari per aumentare l’appagamento di tutti i sensi. Fu poi il Cristianesimo a riportare la musica verso la sua interpretazione più mistica, con i famosi canti gregoriani che permettevano ai fedeli di avvicinarsi ancora di più a Dio.